Nel titolo della mostra – “L’origine è la meta” – il curatore sottolinea in modo icastico quale sia il senso vero dell’opera di Carlo Contini, artista che, a distanza di cinque decenni dalla scomparsa, si conferma come una delle presenze più complesse e significative della pittura sarda e nazionale del XX secolo. Quel paradosso ci dice che il pittore di Oristano ha saputo evolvere a livello creativo senza perdere mai di vista le proprie radici, il proprio atavismo, la propria identità morale e culturale di nativo del glorioso Giudicato di Eleonora d’Arborea. Come dire che Contini è artista che “avanza” nel passato e conquista la propria modernità servendosi appunto delle forme, dei colori, della luce, ma anche delle passioni e degli umori ereditati dal secolare patrimonio folklorico della sua terra. Se dunque l’obiettivo, la meta, è quanto ha alle sue spalle, Contini sa di poter contare su una guida sicura, su una lezione genetica che, tra gli anni ’20 e ’30, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma e un lungo soggiorno a Venezia, lo porta ad affrontare tematiche diverse. 

Con questa introduzione il curatore Giuliano Serafini ci porta all’interno del mondo artistico di Carlo Contini, al quale l’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano e la Fondazione Oristano hanno dedicato l’importante mostra.

Per questo importante evento abbiamo curato tutti gli aspetti grafici e comunicativi fino alla realizzazione di un elegante catalogo.

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Fortunato Depero realizzò numerose locandine per mostre, manifesti e réclame per aziende. L’artista, denominato il Mago di Rovereto, è stato sicuramente un precursore del marketing e del branding come li conosciamo oggi. Il cagnolino di Depero apparì nella copertina del periodico Vanity Fair nel marzo 1931. Abbiamo voluto omaggiare un artista che continua ad essere fonte d'ispirazione.