Il primo Febbraio 1975 Pier Paolo Pasolini affidava alle pagine del Corriere della Sera il proprio accorato canto funebre per la scomparsa delle lucciole, sue discrete e silenziose compagne negli anni della guerra, quando nel buio della sera «facevano boschetti di fuoco dentro boschetti di cespugli». (…) In occasione dell’edizione XXIII, il Festival DROMOS indirizza il proprio sguardo verso le lucciole, immagini polisemiche e metaforiche, alimentate dalla survivance di warburghiana memoria, in cui confluiscono idee, virtù ed esistenze animate dal coraggio, dalla capacità di non arrendersi, di restare e perseverare nonostante tutto. Il metamorfico dinamismo delle lucciole proietta visioni contrastanti: bucolici paesaggi crepuscolari abitati da leggeri bagliori danzanti e misere periferie cittadine in cui le “graziose” cantate da Faber, avvolte dalla densa penombra della sera, portano in scena sensuali ed erotiche danze.
Con queste parole Anna Rita Punzo introduce la XXIII edizione di Dromos festival. Per l’Associazione omonima anche quest’anno abbiamo seguito la progettazione grafica e la comunicazione.