La ceramica italiana ha vissuto un indimenticabile momento di splendore artistico e commerciale soprattutto negli anni ‘20 e ‘30. Le aspirazioni e i gusti di una crescente borghesia vengono intercettate da alcune industrie italiane di produzione ceramica seriale che, attraverso una esuberanza decorativa lussuosa ed elitaria in aperto contrasto con le provocatorie deformazioni delle Avanguardie, determinarono quel gusto Déco capace ancora di ridefinire l’arte come uno strumento necessario per riconfigurare la propria percezione del sé, comunicare il posizionamento sociale e riarmonizzare il proprio vivere quotidiano. Il Museo Diocesano Arborense ospita circa 60 pezzi dedicati alla figura femminile, declinata nell’idea di un decoro in Arte paesana in auge in quegli anni, che ha esportato nel mondo i connotati estetici del nostro regionalismo anche per mano di eccellenti autori sardi che nelle fabbriche torinesi hanno prestato il loro design.
Con queste parole Antonello Carboni e Silvia Oppo introducono la mostra Madri, per la quale curiamo gli aspetti grafici e le immagini della comunicazione.