La dimensione narrativa di Igino Panzino rappresenta la sintesi di un percorso di ricerca gnoseologico che si esprime sia attraverso forme geometriche afferenti a un mondo iconografico neoplastico e costruttivista, sia attraverso “teatrini” realizzati con cartoncini ritagliati, la cui peculiarità è l’introduzione del caso come elemento rilevante.
Panzino celebra la capacità dell’uomo di saper cogliere il non visto, la disattenzione, la serialità delle forme come espressione della produzione collettiva.
Antonello Carboni e Silvia Oppo, curatori della mostra Stazioni, introducono con queste parole la personale di Igino Panzino al Museo Diocesano Arborense di Oristano.
Il nostro studio, ancora una volta cura gli aspetti grafici per l’allestimento e la comunicazione.